Ad aprile è partito il percorso Beyond (un)employment supportato dalla Fondazione Bosch che coinvolge cinque Impact Hub europei, quelli di Firenze, Birmingham, Mosca, Zagabria e Yerevan. L’obiettivo è quello di prototipare in ciascuna di queste città un percorso di coinvolgimento e co-design di soluzioni locali ai problemi europei del mercato del lavoro. In Impact Hub Firenze abbiamo iniziato un percorso sul tema della disoccupazione giovanile che ha previsto le fasi di analisi, condivisione e ideazione di un gruppo di persone eterogenee divise in gruppi per interessi e affinità.
Acquisizione e certificazione di soft skill
Abbiamo lavorato con un team di esperti analizzando il macro-tema della disoccupazione giovanile per arrivare a una “sintesi progettuale” dove abbiamo delineato due tematiche principali, che, a nostro parere, vanno riviste e migliorate nel loro modello attuale: “Acquisizione e certificazione di soft skills” e “Alternanza scuola lavoro”. Sul tema dell'”Acquisizione e certificazione di soft skill” abbiamo deciso di fare un percorso seguendo la metodologia del Service Design Thinking che ci ha portati alla “prototipazione” di un Servizio e all’individuazione di alcuni “Contesti di Apprendimento” cioè quei Soggetti dai quali si apprendono Soft Skill non certificabili (competenze extra scolastico/universitarie). Crediamo, infatti, che il Servizio a cui stiamo lavorando con il sostegno della Fondazione Bosch possa contribuire a creare un sistema di certificazione che valorizzi non solo l’aspetto nozionistico, ma anche tutti qui saperi ed esperienze indispensabili per svolgere alcuni ruoli, come la capacità di collaborare, l’empatia e il problem solving.
Il prossimo passo necessario per sviluppare questo Servizio prevede una lavoro più intenso per finalizzare la prototipazione per partire con la fase di test insieme ai suoi stakeholder (gli attori per cui avrà impatto). Abbiamo previsto sabato 7 ottobre una giornata di Co-Design dove i soggetti rappresentati dei “Contesti di Apprendimento” lavoreranno insieme al gruppo di Beyond (un)employment guidati da un team di Designer specializzati in processi progettuali partecipativi e co-design. Ma cos’è una Codesign Jam? Abbiamo posto queste domande agli amici di CodesignToscana (CdT), associazione culturale nata a Prato da un team multidisciplinare di progettisti specializzati in processi di progettazione collaborativa .
Cos’è una co-design Jam?
Una co-design jam è un evento di progettazione collaborativa (collaborative design) che aggrega persone interessate ad approcci innovativi e “design-based” alla creatività e al problem-solving. I principali approcci ai quali una co-design jam si ispira sono principalmente:
- design thinking;
- innovation management;
- service design thinking;
- human-centred design;
- design for services;
Il formato della co-design jam consente l’utilizzo di strumenti del co-design allo scopo di tradurre le idee dei diversi partecipanti in soluzioni progettuali nell’arco di poco tempo (generalmente 48/72 ore).
Come si svolgerà la co-design jam di Beyond (un)employment?
In breve, il processo di codesign viene focalizzato su una fase convergente per la prototipazione del servizio, delle sue specifiche tecniche e di sostenibilità economica. Dopo una presentazione iniziale, un riepilogo delle giornate precedenti e degli strumenti utilizzati nonchè degli output di partenza, si avvierà l’attività di prototipazione del servizio utilizzando tool del service design thinking.
La co-design jam legata al progetto Beyond (un)employment per poter funzionare deve prevedere la presenza di una platea di stakeholder interessati allo sviluppo della soluzione. Dalla stakeholder map si evince che esistono vari portatori di interesse del servizio, che, allo stesso tempo dovrebbero e potrebbero essere i partecipanti al workshop, tra cui:
- le istituzioni: regione, centro per l’impiego, mise, miur, mdl, anpal, asl
- il mondo del lavoro: le imprese (micro, piccole e grandi), le associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati, coworking
- istruzione e formazione: università, scuole secondarie di II grado, agenzie formative, politecnici, ITS, CPIA
- associazioni e terzo settore: Scout, Misericordia, pubblica assistenza, croce rossa, associazioni sportive cooperative sociale A e B, associazioni di promozione culturale e sociale
- potenziali utenti del servizio: neet, studenti oppure neo-laureati in cerca di lavoro, 40enni che cercano un reinserimento, immigrati, ecc.
Cosa pensate del progetto Beyond (un)employment?
Il progetto Beyond (un)employment è l’espressione di una necessità diffusa e, di conseguenza, una grande occasione per applicare i nostri approcci. In particolare, rispetto a:
- tematica trattata per mettere in luce e affrontare il fenomeno strutturale della disoccupazione giovanile in questo momento storico
- dimensione pratica e operativa per produrre soluzioni design-based con un impatto reale sul territorio locale e sulle persone coinvolte
- cultura progettuale ovvero la possibilità di diffondere approcci e strumenti del design collaborativo.
Vuoi lavorare con Impact Hub Firenze e con il team di Codesign Toscana sul tema della disoccupazione giovanile? Sabato 7 ottobre ti aspettiamo in Impact Hub Firenze dalle 9.30 alle 18.30 insieme alle associazioni e organizzazioni del territorio che promuovono un approccio di apprendimento all’interno delle loro attività, dal coworking al volontariato, dallo scoutismo alle attività teatrali. La giornata sarà incentrata sullo sviluppo di metodologie comuni per permettere ai giovani che parteciperanno di dialogare con il mondo del lavoro. Il risultato auspicato sarà una soluzione condivisa come sistema territoriale per rimettere al centro le competenze trasversali acquisite in modo informale.