Dopo il successo della prima serata, Fuckup Nights Firenze giovedì 8 giugno prevede tre nuovi fallimenti con tre speaker d’eccezione attivi in ambiti diversi tra loro: Mattia Sullini, architetto e innovatore sociale, Laura De Benedetto, ex-startupper e digital specialist, e il professore universitario Massimo Morisi. E i loro progetti falliti? Per scoprire quali sono e cosa possono insegnare, occorre iscriversi alla seconda FUN fiorentina qui: http://funfin2.eventbrite.it
Mattia Sullini e un coworking
Mattia Sullini, ci racconta che quando nel 1996 si trasferì da Udine a Firenze pensava che nel giro di pochi anni sarebbe diventato un Architetto, di quelli che disegnano a china sul tecnigrafo e vestono con il lupetto nero. Prendendo confidenza con il computer e i programmi 3D iniziò lavorare ancora studente sia in piccoli studi d’architettura come disegnatore CAD che da solo come illustratore in computer grafica. Nel 2008 Mattia aveva già 10 anni di lavoro freelance alle spalle con tutte le relative difficoltà. Quando Mattia iniziò a cercare uno spazio di lavoro insieme ad altri colleghi, si rese subito conto che avrebbe dovuto ospitare anche altri, idea che qualche tempo dopo venne chiamata ‘coworking’. Nel 2008 Mattia fonda 22A|22, uno spazio ibrido tra coworking e galleria di design che, al suo interno, ospitava una bottega artigiana temporanea, eventi serali e workshop. Nasce l’esigenza di confronto con esperienze simili a livello nazionale ed europeo e Mattia partecipa come ambasciatore della rete italiana Cowo alla prima conferenza europea sul coworking a Bruxelles, che nel 2013 sfociò nella fondazione della European Coworking Assembly. Nel 2011 Mattia co-fonda e coordina FabLab Firenze per 3 anni ospite di 22A!22 e nel 2012 Mattia concepisce e crea nell’Oltrarno fiorentino lo spazio Lofoio, un makerspace condiviso, dedicandosi a consulenze per l’avvio di spazi di questo tipo (tra cui il coworking rurale Wisionaria a Montepulciano). Nel 2016 il fallimento del 22A|22 associato alla stanchezza e qualche delusione Mattia decide di dedicarsi alla sua principale attività di architetto, illustratore e modellatore 3D portandosi dietro quel cumulo di esperienze, intuizioni, nuove competenze e consapevolezza che è diventato il giacimento da cui attinge per portare la medesima curiosità e volontà di sperimentazione nel suo lavoro.
Titolo: “Sogna in grande, ma non troppo”
Abstract: Il 22A|22 è stato un progetto ibrido che si appoggiava a uno spazio multifunzionale ristrutturato appositamente e animato da coworking, eventi, artigianato e design. Nel 2009, con pochissime altre esperienze di questo tipo in corso, Mattia si trovò ad avanzare quasi senza riferimenti, spinto dalla passione e dall’entusiasmo per quello che stava facendo e che gli pareva bellissimo. Una di quelle storie che nella narrazione odierna dell’intraprendenza finiscono sempre bene, insomma. Solo che per Mattia (e per tanti altri) non fu così per tanti, strutturali motivi.
Laura De Benedetto e una startup
Laura De Benedetto ha una formazione e un’esperienza multiforme che, andando avanti nel tempo, invece di focalizzarsi si è allargata sempre di più. Laureata in Chimica all’Università di Torino, dopo aver seguito un MBA al MIP Politecnico di Milano, ha lavorato nel Marketing Communication online e offline in aziende di consulenza e ICT (IlSole24ORE, Capgemini, Microsoft, ecc). Ha co-fondato e amministrato una startup innovativa, marketplace dei Maker italiani. Come free lance progetta e insegna moduli formativi su Web, Social Media, Ecommerce e temi legati all’Innovazione (Sharing Economy, Crowdfunding, Entrepreneurship, Makers Revolution, ecc.) rivolti ad Artigiani, Imprenditori, Professionisti con IED Firenze, Adecco Formazione e BBS Bologna Business School. Lavora come Social Media Manager per Impact Hub Firenze e Università di Bologna e partecipa come Blogger e Influencer a campagne per aziende di tutti i tipi.
Titolo: L’avventura di un’ex-startupper di successo
Abstract: Tutto cominciò con l’associazione di business networking ToscanaIN, da cui nacque una startup innovativa, il marketplace dei Maker italiani. Con un pitch presentato alla prima Maker Faire Rome, Laura De Benedetto vinse la Startup Competion europea e volò a San Francisco selezionata per l’Italian Innovation Day. Tra un’intervista e un’altra, trovò dei Business Angel che investirono un primo seed. Ma non un secondo… perchè? Vieni ad ascoltare qualche consiglio dettato dall’esperienza di ex-startupper di successo di Laura De Benedetto (ora diventata felicemente professionista free-lance).
Massimo Morisi e un referendum
Massimo Morisi è un anziano professore universitario che insegna Scienza politica all’Università di Firenze dove ha rivestito nella sua lunga carriera una molteplicità di cariche istituzionali, compiti didattici e direzione scientifica per progetti internazionali. Nel 2014, in collaborazione con Franca Tani e col Dipartimento di Scienze della salute dell’Università di Firenze ha promosso la costituzione dell’Unità di ricerca sulle “Nuove patologie sociali”, che svolge indagini empiriche e cliniche sulle lufopatie e politiche pubbliche sul disagio urbano. Già Garante per la comunicazione e partecipazione nel governo del territorio in Toscana, si è occupato di conflitti territoriali. Ha insegnato in diverse università europee e dell’America Latina, partecipando al Progetto Urbal. Dal 2016 coordina con Dimitri D’Andrea il progetto strategico d’Ateneo sul Clima nelle politiche pubbliche. Tra i suoi lavori più recenti: Città metropolitane e nuove aree vaste: dinamiche e prime esperienze (in collaborazione con L. Vandelli), Secondo rapporto sulle città. Le agende urbane delle città italiane, Bologna, il Mulino, 2017, pp. 179-196. e Tra politica e politiche. Come riempire il vuoto, Max Weber oggi. Ripensando politica e capitalismo, Bologna, il Mulino, 2017.
Titolo: “…quando i giovani ti bocciano. La sconfitta di un professore in una sfida referendaria”
Abstract: Massimo Morosi ha preso parte attiva e con molta – pur sempre critica e vigile – convinzione alla campagna referendaria del 4 dicembre 2016. La sconfitta era largamente attendibile e del tutto attesa, dopo il risultato delle elezioni amministrative precedente, oltre che derivante da molteplici fattori esogeni. Eppure, nonostante la profusione di tempo e di energie personali in tutta la Toscana, Massimo ha dovuto registrare il fallimento delle sue capacità argomentative presso i giovani, a fronte di una riconosciuta e accertata capacità didattica (sulla base degli strumenti di misurazione accademica). In una parola, fuori dal recinto universitario risulterebbe un pessimo comunicatore anche se, come Garante nei conflitti territoriali se l’è cavata assai bene, stando ai risultati. Insomma, un fallimento che resta un rebus significativo, ma sul quale continua a indagare e riflettere, nonostante le semplificazioni sociologiche del caso. E a prescindere da qualunque delirio di onnipotenza senile che per ora non l’ha mai contagiato, la domanda è: perché i “professori” falliscono quando dicono “si”?
La seconda Fuckup Night fiorentina si tiene giovedì 8 giugno alle 19.30 ad ingresso libero e gratuito previa iscrizione qui: http://funfin2.eventbrite.it Fallo subito e passaparola: ti aspettiamo in Impact Hub Firenze insieme a BUH! Circolo culturale urbano!