Il msese scorso si è tenuta la Florence Service Jam presso i nostri spazi di Impact Hub, organizzata da CodesignToscana, parte della Global Service Jam, il piu grande evento dedicato al Service Design e al Design Thinking svolto contemporaneamente in oltre 150 città in tutto il mondo. Nella Florence Service Jam più di 30 persone si sono impegnate in uno sprint creativo e collaborativo per dar vita a servizi innovativi in risposta a sfide complesse, partendo da un unico tema comune.
Ma di che cosa si tratta più in particolare questo evento così diffuso su scala globale? Che temi, approcci e strumenti si affrontano? Ne parliamo con i membri di CodesignToscana, organizzazione che lavora nella diffusione nel pubblico e privato di approcci di co-design e open innovation, design thinking per la progettazione di servizi e community engagement. Inoltre, i ragazzi portano avanti una serie di workshop per includere la cittadinanza nei processi creativi diffusi, con l’obiettivo di stimolarla ad essere attiva e propositiva; il termine da loro coniato per questi interventi è quello di “attivismo creativo”.
Cos’è la Global Service Jam
La Global Service Jam è il piu grande evento dedicato al Service Design e al Design Thinking svolto contemporaneamente in oltre 150 città in tutto il mondo.
Nasce grazie alla intuizione di Adam Lawrence e Markus Hormess che nel 2011 lanciano questo format di design workshop in 6 località sparse nel mondo. Oggi, più di 100+ città e 5000 persone e si ritrovano per progettare servizi digitali e non per affrontare tematiche “glocal”.
Progettisti e filosofi, artisti e ingegneri, antropologi e ricercatori, sviluppatori e markettari, maker e artigiani, designer di ogni tipo sono stati parte di una 48 ore creativa e collaborativa per ricercare, ideare e sviluppare servizi innovativi.
Il resoconto della Florence Service Jam
La Florence Service Jam è stata un successo: più di 30 persone da tutta Italia sono arrivate a Firenze e hanno passato 3 giornate di intenso design thinking all’interno degli spazi di Impact Hub e BUH! Circolo culturale urbano. A partire da una design challenge poco definita – quest’anno il tema erano tre parole (yes, no, maybe) che si ripetevano ad intermittenza – ma fatta per essere interpretata con la massima immaginazione, i partecipanti hanno sperimentato le fasi del processo di design thinking – dall’envisioning all’ideazione, dalla ricerca sul campo all’individuazione di insight, dalla prototipazione al testing, fino ad una presentazione ufficiale caricata sulla piattaforma del circuito Global Jam. Abbiamo utilizzato alcuni strumenti del service design e tenuto bene a mente i principi cardine dello human-centered design e, alla fine abbiamo dato vita a progettazioni di servizi innovative e sostenibili. Brevemente, gli output ottenuti sono:
- Se fossi in me, un gioco di carte per bambini per riflettere sulle scelte compiute e le conseguenze di esse sugli altri.
- CoDu, una piattaforma, online e offline (tramite bacheche di quartiere), che permette di risolvere i problemi quotidiani dei cittadini, valorizzando il reciproco aiuto.
- Coffee Breaker, un servizio per i viaggiatori in attesa di partire, in grado di trasformare le attese in esperienze di valore condiviso.
- VidaLocal, una piattaforma che mette in contatto il turista con il cittadino locale per esplorare la città e i suoi eventi in un modo nuovo.
- How much water?, un servizio-processo per educatori e studenti capace di trasferire consapevolezza sullo spreco di acqua, misurarne gli impatti e incentivare comportamenti virtuosi.
Service Jam e Impact Hub a Firenze
Per noi di Codesign Toscana, lo spazio di coworking Impact Hub Firenze è un punto di riferimento per organizzare momenti di collaborazione che mettono al centro la comunità, la creatività e la voglia di fare innovazione sociale ad alto livello. Siamo diventati da poco co-worker, la nostra proposta di organizzare la Firenze Service Jam è stata accolta subito con grande interesse e disponibilità, gli spazi dove abbiamo lavorato si confanno perfettamente alle esigenze di un gruppo di creativi che vogliono sperimentare in un ambiente stimolante. Abbiamo ricevuto un sacco di adesioni andando sold-out dopo pochi giorni.
Un’altra cosa interessante è stata la serata di sabato organizzata da BUH! Circolo culturale urbano, dove abbiamo bevuto, mangiato e ascoltato buona musica: siamo certi che il connubio tra innovazione sociale e fermento culturale abbia entusiasmato i partecipanti e reso ancor più fruttuoso il processo creativo.