Per le vostre vacanze abbiamo pensato di raccogliere i “pensierini del mese” inviati nel tempo che fu.
Novembre: senza paura
Parlando di cambiamento mi torna in mente una frase di Eraclito: “Non possiamo fare il bagno due volte nello stesso fiume”. Il grande filosofo greco vedeva il cambiamento come un processo naturale e inarrestabile. Percepire quindi i mutamenti come passaggi congeniti del vivere è sicuramente una buona partenza. Vero è anche che il cambiamento, la novità, seppur si presentino come miglioramenti sono carichi di ignoto. Le trasformazioni che fronteggeremo da qui a pochi mesi sicuramente possono destare qualche timore/ tentennamento, ma noi, insieme, riusciremo ad affrontarli e superarli.
Vorrei chiudere citando un paio (forse più) di righe di un libro che mi è caro più dell’ermo colle: trovo ispirante il modo in cui Steve Johnson ha parlato di cambiamento: “Allo stato solido accade che i modelli sono stabili, ma incapaci di cambiamento. Una rete liquida offre invece un ambiente più promettente per l’esplorazione dell’adiacente possibile da parte del sistema […]”. Mi ricorda molto lo spirito di Hub…
Dicembre: il futuro
Ho tirato fuori da uno scatolone “il Quaderno”. Ormai vecchio, spiegazzato con fogli che tentano di scappare da ogni parte. Ma quel quaderno raccoglie tutto un mondo, tanti pezzetti del tempo che è stato. Ho ricercato lì dentro qualcosa che potesse essere di ispirazione per quest’ultima newsletter del 2016. Ecco che scritto per orizzontale con un lapis spuntato ritrovo questo pensiero del mio gran caro Karl Raiumund Popper che torna a ricordarmi quanto siamo responsabili della costruzione di quello che accadrà. “Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.” E noi come lo vogliamo questo futuro, come lo vogliamo costruire quest’anno nuovo?! Buon Natale, buon fine anno e buon migliore inizio a tutti voi super hubber di questa gran bella community.
Gennaio: aspirazioni
Gennaio è il primo mese dell’anno nuovo, il mese centrale dell’inverno, il mese in cui tutto ricomincia. Superando l’inflazionata allitterazione “anno nuovo vita nuova” ecco che arriva il nostro augurio: “… e fare come gli arcieri prudenti, ai quali parendo il luogo, dove disegnano ferire, troppo lontano, e cognoscendo fino a quanto arriva la virtù del loro arco, pongono la mira assai più alta, che il luogo destinato, non per aggiugnere con la loro forza o freccia a tanta altezza, ma per potere con lo aiuto di sì alta mira pervenire al disegno loro.”
Con le parole di Machiavelli ti invito a fare come gli arcieri: mira in alto (imita un “grande” o semplicemente punta la freccia verso lo zenith ) forse non raggiungerai il cielo (non sarai mai come la persona alla quale ti sei ispirato, o il tuo dardo non arriverà mai davvero così in alto), ma così sarà più ampia la traiettoria della tua freccia e se non arriverai lassù beh insomma ad abbassar il tiro siamo sempre in tempo.
Con questo pensiero resisterai al freddo di questo mese, alle intemperie che nasconde, sopravviverai al gelo e sognerai in grande.
Febbraio: rallenta
Questo febbraio vi vorrei liberi e frizzanti: “Take the time to waste a moment”. Lo dicono i Kings of Leon in un pezzo del loro ultimo album e il mio invito del mese è proprio questo: trova un attimo per lasciare che il resto non esista, che il tempo scorra senza che tu ne abbia percezione, che tu riesca a concentrarti sul niente più assoluto. Un momento dove allenti, rallenti, ti fermi e ricarichi le batterie.
E poi sì vi voglio anche briosi, perbacco, pronti a sperimentare il nuovo spazio e tutti gli eventi che d’ora innanzi allieteranno i nostri fine settimana.
Riposatevi adesso che poi non ci sarà più tempo:)
Marzo: il cambiamento
Lo ammetto, il cambiamento mi entusiasma, anche se a volte mi rende vulnerabile, mi fa sentire scoperta. Ma mi scuote ecco. Mi piace tanto quel brivido che mi strappa dall’abitudine e mi catapulta nel nuovo, il non sapere assolutamente cosa mi aspetta, la stanchezza della novità che mi toglie ore e ore di sonno. E così ti dico che ti voglio pronto a lasciarti andare nel flusso del cambiamento in questo marzo che porta primavera, il momento più tenero dell’anno, pronto a riscattarti dal torpore invernale, solerte nel cogliere a petto aperto e braccia spalancate quest’occasione di palingenesi profonda.
Aprile: l’impegno
L’impegno fa paura, l’impegno elettrizza, l’impegno stanca, l’impegno salva, non avere impegni, essere troppo impegnati, l’amore è un impegno, l’impegno è un atto di amore.
Mi piace l’impegno, senza accezioni negative, così nudo e crudo, la voglia di darsi senza risparmio, essere presenti nelle cose che facciamo senza sentirne il peso, avere coscienza che che la passione e la dedizione ci fanno stare ad una certa quota. Usare l’impegno come risorsa, anche per quei “momenti duri”: poiché la disperazione era un eccesso che non gli apparteneva, si chinò su quanto era rimasto della sua vita, e riiniziò a prendersene cura, con l’incrollabile tenacia di un giardiniere al lavoro, il mattino dopo il temporale. Vi voglio impegnati questo mese.
Maggio: quello che sento
Proprio il primo di maggio mi sono interrogata sul tema “diritti”. Mi son ritrovata a riflettere sul diritto a comunicare. Apriti cielo! Ma quindi.. mi chiedevo.. tu riesci a dire quello che senti? Riesci a dirlo in modo che nessuno si senta offeso? Sei capace di esprimerti in una maniera che neanche tu ti senta sacrificato, mozzato, represso?
E allora questo maggio vi voglio oratori della vostra persona, impetuosi, liberi, indomiti nell’esprimere quello che sentite, assertivi, coraggiosi! Fuori tutte le emozioni! Mi raccomando eh, mantenete sempre un certo livello di civiltà.
“Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!”
Giugno: fallire? What else?
Hai mai fallito? Come ti sei sentito? Cosa hai fatto?
Per me che per arrendermi ci vogliono anni luce il problema è già vederlo per tempo il fallimento, capire che è arrivato il momento di fermarmi e accettare che la miglior cosa è raccogliere i cocci e cambiare strada.
Il fallimento ci mette in croce perchè dobbiamo comprendere e accettare che abbiamo sbagliato, dobbiamo dare spiegazioni al mondo e a noi stessi, giudici ultimi di un processo (il fallimento) che nella sua naturalezza e inevitabilità ci trova sprovveduti.
Ma sapete cosa penso? Che l’errore, l’insuccesso non sono una buona ragione per non provare, per non correre il rischio, per giocare alla meno in una vita terrena che, secondo fonti attendibili, pare sia una sola.
Luglio: tagliare, potare, volare
La mia nonna è donna di gran pollice verde, mi ha sempre detto che sì l’acqua, il Sole, la Terra sono importanti per far crescere una pianta, ma soprattutto bisogna far attenzione alle erbacce, “le erbacce son da levare”.
Arriva luglio, tutti a lavoro sotto forma di cartonati perchè con il corpo siamo in vacanza, la concentrazione è un optional e i sassolini nella scarpa si sentono in maniera amplificata. Quindi in un momento di distrazione pensate a tagliare tutto ciò che sta lì intorno a voi a fermentare inutilmente, eliminate i parassiti e diserbate chi vi sta addosso solo per rubare energie, insomma fate un ripulisti per un’estate sgombra di approfittatori che prendono senza restituire.
Agosto: la méridienne, Vincent Van Gogh
Riposati da tutto quel trambusto di voci, di bisogni, di doveri che ti insegue.
Resisti.
Resisti al caldo, al tempo che scorre veloce e “le ferie sono appena iniziate ma sembrano già finite”. Resisti a chi ti vuole diverso, ai “soliti discorsi”, all’ignoranza, al qualunquismo, a chi ti prevarica e lavora sul tuo senso di colpa. Ribellati all’assuefazione dell’abitudine, a quel perverso sottile velo di insoddisfazione che ti tiene la testa bassa.
Sposta un pochino più al largo la boa, sai non ci sono davvero fondali pericolosi.
Vai in vacanza da te stesso e dalle tue costrizioni, dalle paranoie che ti spremono il cervello, leva quel piede da quel freno, resisti a tutto ciò che c’è di brutto come una bellezza sfugge al passare del tempo.
“Essi” come sei, anzi, più di quello che sei, buttati come il suono nell’acqua e vai velocissimo, trova quel posto e quel compagno che ti fanno sentire autentico, cerca quella persona che ti fa propagare senza ostacolarti, che ti fa sentire sempre dentro un abbraccio anche se non siete vicini.
L’estate è romantica, le notti tra stelle birre e scirocco ancora di più, goditele per favore, che poi torna l’inverno e chissà se Jon Snow o Daenerys Targaryen saranno lì ad aspettarti.
Magari no, ma magari sì.
Lettura consigliata per l’estate
ISTRUZIONI DI FUGA PER PRINCIPIANTI – Una valigetta rubata e una serie infinita di disavventure. Sullo sfondo le strade e i dirupi della maremma toscana. Con la sua fuga poco convenzionale, Giacomo, donchisciotte moderno, si fa beffe delle regole di tutti i giorni per concedersi al sogno più coraggioso: quello di rendere felici chi ci è accanto. Righe leggere per farvi sorridere e riposare.
Il libro, selezionato per noi da EDA Servizi, è disponibile al desk host con sconto hubber!
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