Storie ed emozioni di Fuckup Nights Firenze Vol. 10

E ogni volta mi emoziono un po’, per le storie raccontate e per le persone che le raccontano.” scrive Caterina Chimenti, nostra Hubber e osservatrice attenta e appassionata delle Fuckup Nights Firenze. Ci racconta le sue emozioni durante la serata di maggio, Fuckup Nights Firenze Vol. 10, a cui ha assistito. In attesa dell’ultima Fuckup Night pre-estiva, quella di giovedì 14 giugno dalle 19.30 con iscrizione qui: FUNFIN11

L’importanza delle storie

Ormai per me le Fuckup Nights sono diventate un appuntamento fisso. Dopo aver partecipato da spettatrice la prima volta, ho continuato a seguire questi eventi. E ogni volta mi emoziono un po’, per le storie raccontate e per le persone che le raccontano.

Infatti ogni volta che assisto agli interventi di una Fuckup Night mi dico che nelle nostre giornate di professionisti o imprenditori spesso ci dimentichiamo delle storie. Sì, magari parliamo continuamente di storytelling, e condividiamo tutto – dal pranzo di lavoro ai momenti privati – su piattaforme social, ma poi la nostra storia, quella vera non la conoscono in molti.

Invece le nostre storie sono importanti: dicono di noi più di un portfolio o di un curriculum. Ci avete fatto caso? Quasi sempre in un incontro di lavoro ci concentriamo su cosa facciamo, quasi mai sul chi siamo. Eppure in un mondo sempre più fluido, in cui le identità lavorative sono sempre più ibride, conoscere il nostro percorso è importantissimo.

Un esempio? Molti dei professionisti del digitale che hanno più di 35 anni, per motivi puramente anagrafici, provengono da un mondo analogico. Sono esperti di comunicazione o marketing tradizionali che hanno abbracciato un mondo che fino ai primi anni 2000 non esisteva. Per non parlare del mondo dell’arte e della creatività in generale, nel quale convergono esperienze di ogni tipo.

Si tratta di percorsi affascinanti, e di storie interessanti, che dimostrano molto spesso passione, perseveranza, impegno, fantasia: doti non comuni che spesso, appunto, un curriculum non mette in evidenza. (foto credits di Francesco Spighi).

Benedetta e Maria Chiara Barontini di ArchivioB a Fuckup Nights Firenze Vol. 10 (foto Francesco Spighi)

Benedetta e Maria Chiara Barontini di ArchivioB a Fuckup Nights Firenze Vol. 10 (foto Francesco Spighi)

Carlo Pratichetti della Union Cavalieri Prato Sesto rugby a Fuckup Nights Firenze Vol. 10 (foto Francesco Spighi)

Carlo Pratichetti della Union Cavalieri Prato Sesto rugby a Fuckup Nights Firenze Vol. 10 (foto Francesco Spighi)

Il fotografo Francesco Spighi a Fuckup Nights Firenze Vol. 10

Il fotografo Francesco Spighi a Fuckup Nights Firenze Vol. 10

Le storie della FUN vol.10

Così durante l’ultima FuckUp Night ho scoperto quante cose stanno dietro al brand ArchivioB delle mie “vicine di hub” Benedetta e Maria Chiara Barontini. Nonostante siano state tra le prime hubber che ho conosciuto quando sono approdata qui mesi fa, e nonostante sappia perfettamente di cosa si occupano, non avevo idea che dietro al loro marchio ci fossero ben 60 anni di storia. E sapendo quanta forza di volontà ci voglia per ricominciare da zero, ora credo che guarderò con occhi diversi le loro collezioni.

E devo ammettere che ignoravo totalmente il mondo del Rugby, ma il racconto di Carlo Pratichetti Direttore Tecnico della Cavalieri Union Prato Sesto è stato coinvolgente, come solo le storie di sport sanno essere. Questo è vero soprattutto per quelle discipline che forse non finiscono abbastanza spesso sotto i riflettori e che richiedono una passione e un impegno extra a chi li pratica in modo professionale. E anche una bella dose di sportività e testardaggine quando le cose vanno male.

Allo stesso modo non conoscevo il percorso professionale del fotografo Francesco Spighi, ma il suo racconto mi ha commosso. Forse perché chiunque intraprende una carriera da freelance – indipendentemente dal settore – sa quanto questo possa influenzare la propria vita privata. E viceversa, ovviamente. Ammetto che dopo la Fuckup Night sono corsa a guardare il suo portfolio, e avendo ascoltato la sua storia capisco perché riesce a realizzare servizi di wedding photography con immagini assolutamente non banali, che dimostrano empatia e spirito di osservazione.

Alla fine, come per le altre Fuckup Nights, eravamo tutti un po’ commossi: chi con gli occhi un po’ lucidi, chi con la pelle d’oca. Magari non tutti si emozionano per gli stessi interventi, ma almeno una delle tre storie che ascoltiamo su quel palco tocca una corda particolare. Perché in fondo in fondo quelle storie rivediamo un po’ della nostra vita, ma da una prospettiva diversa.

Lo ammetto: mi sono commossa a rivivere le emozioni della Fuckup Night di maggio rileggendo l’articolo di Caterina. E vi chiedo: volete emozionarvi anche voi ascoltando e, magari, condividendo i vostri fallimenti? Vi aspettiamo giovedì 14 giugno dalle 19.30 nello Spazio Eventi di Impact Hub a Firenze Rifredi per Fuckup Nights Firenze Vol. 11. L’ingresso è gratuito previa iscrizione qui: FUNFIN11