Tre emozionanti storie di fallimento

Cos’è successo all’ultima Fuckup Night? Ce lo racconta Caterina Chimenti. Una serata emozionante con tre speaker che hanno raccontato progetti imprenditoriali uniti a incidenti di percorso, personali e professionali. Progetti falliti, naturalmente, ma che hanno messo le ali ai successivi sogni di Annalisa, Marco e Andrea. Cosa succederà alla prossima Fuckup Night? Iscriviti per scoprirlo! Ti aspettiamo giovedì 4 ottobre. Qui il link: FUNFIN12

Giugno è terminato e con l’estate vera arriva anche la pausa estiva per le Fuckup Night. Come succede in questi casi, l’ultimo appuntamento di stagione è quello più incisivo. Sì, perché se tutte le Fuckup Night sono mediamente emozionanti, l’ultima lo è stata un po’ di più.

Se però pensate che la serata sia stata “strappalacrime” vi sbagliate di grosso: “emozionarsi” non vuol dire necessariamente commuoversi o piangere. Al contrario in questo caso la Fuckup Night vol. 11 è stata un po’ come le montagne russe: un po’ di commozione, un po’ di riflessione e poi su con qualche risata – perché in fondo l’autoironia è l’elemento fondamentale per sopravvivere al fallimento.

L’evento di Giugno infatti ha messo insieme tre persone e tre esperienze molto diverse tra loro, e in un certo senso tre modi di affrontare il fallimento. Tre approcci che, in fondo, riassumono tutti gli altri che abbiamo visto in questi mesi.

Abbiamo cominciato con Annalisa, che ci ha tenuto con il fiato sospeso raccontandoci come il fallimento della sua attività sia coinciso con una gravidanza particolarmente complicata a causa di un incidente stradale al quinto mese di gravidanza. A distanza di qualche settimana ripensare al suo racconto mi fa venire ancora la pelle d’oca. Anche sapendo che tutto è andato bene, e che Annalisa ha ora un bellissimo bimbo, una fantastica attività – Le erbe di Ann, un’erboristeria nei pressi di piazza Dalmazia – e persino la sua linea di prodotti cosmetici, non riesco a non pensare a quanta forza ci sia voluta per non arrendersi. L’approccio di Annalisa è quello che – con una parola ultimamente un po’ abusata – si chiama “resilienza”, cioè il resistere alle situazioni avverse, riuscendo a superare le difficoltà attingendo alle proprie risorse umane e psicologiche.

La seconda storia presentata è stata quella di Marco. Anche in questo caso pur sapendo che alla fine il protagonista ha superato le difficoltà – avevo già sentito parlare dei successi del suo Podere di Pomaio – mi sono emozionata molto durante il racconto. Nonostante un approccio apparentemente distaccato, Marco è riuscito a trasmettere al pubblico tutta l’amarezza legata ai “colli di bottiglia” nei quali può bloccarsi un progetto al quale si tiene tantissimo. Se poi quel fallimento si prende alcuni momenti importanti della tua vita, allora non si può proprio rimanere indifferenti. L’approccio di Marco, molto razionale e analitico, non è per questo meno emozionante: al contrario, riesce a dare un quadro preciso delle difficoltà che ha passato, un quadro che può essere impressionante per chi ascolta. Anche perché arrivare a razionalizzare certe situazioni non è facile.

Annalisa Marras, speaker a Fuckup Nights Firenze Vol. 11

Annalisa Marras, di Le Erbe di Anna, speaker a Fuckup Nights Firenze Vol. 11

Marco Rossi di Podere di Pomaio, speaker a Fuckup Nights Firenze Vol. 11

Marco Rossi di Podere di Pomaio, speaker a Fuckup Nights Firenze Vol. 11

Andrea Visconti, founder di Sinba, speaker a Fuckup Nights Firenze Vol. 11

Andrea Visconti, founder di Sinba, speaker a Fuckup Nights Firenze Vol. 11

 

L’ultima storia, quella di Andrea, invece ha fatto riflettere, ma anche sorridere. Andrea ha raccontato di come è passato da una startup di successo – la sua Sinba era stata inserita tra le 100 migliori startup europee – al fallimento, e l’ha fatto nel modo più creativo possibile. Dove altri avrebbero pubblicato un comunicato stampa, Andrea ha creato una video fiaba per spiegare ai suoi due figli cosa era successo. Il video animato spiegava in modo molto semplice una cosa che è difficile spiegare anche a molti adulti: fallisce un’azienda ma non una persona. Questo è l’approccio che permette di affrontare tutto con leggerezza – che non vuol dire superficialità – e cercando di trasmettere agli altri le nostre esperienze con lo strumento didattico più antico al mondo: la fiaba. Forse questa è la cosa più difficile: riuscire a sdrammatizzare un fallimento e renderlo un’esperienza educativa, e arrivare a capire che un progetto fallito non è la fine di tutto, ma spesso solo un nuovo inizio.

Grazie Caterina per lo splendido racconto della serata! Fuckup Nights Firenze Vol. 12 vede la media partnership del portale InToscana ed è inserita all’interno di Altre Forme di Vita, iniziativa organizzata dall’agenzia LAMA. La serata si terrà presso Impact Hub a Firenze Rifredi giovedì 4 ottobre preceduta dalla presentazione del libro “Come far fallire una startup ed essere felice” con l’autore Andrea Dusi. Qui il link per iscriversi: FUNFIN12