IL MURALES DEI SOGNI DI RIFREDI, FINALMENTE REALTÀ

Il grande “Murales dei sogni di Rifredi” è finalmente divenuto realtà!

 

Il 10 ottobre, in Piazza Dalmazia, “andava in scena” Rifredi: La Fabbrica dei Sogni, l’evento-progetto ideato dall’Associazione Il Paracadute di Icaro – in collaborazione con Impact Hub Firenze e Cortona on The Move e con il sostegno della Fondazione CR Firenze – per dare origine a un racconto collettivo generato dal basso, teso a promuovere il ruolo attivo della comunità di Rifredi. Il tema scelto per avviare questo processo è stato il sogno: sogno inteso come desiderio o aspirazione e come strumento di sviluppo individuale.

Ad animare quel festoso pomeriggio d’autunno, oltre alle tante attività in programma (laboratori di teatro e di danza, workshop di scrittura creativa, spettacoli e contest tematici), sono state proprio le persone che da grandi a piccini, abitanti e affezionati, hanno preso parte all’iniziativa con grande interesse.

 

Durante la giornata, i cittadini sono stati altresì invitati a partecipare a un fortunato esperimento di scrittura collettiva per dare libero sfogo ai propri sogni e alla fantasia. I sogni sono stati scritti, raccolti e successivamente elaborati dalla street artist Rame 13 allo scopo di realizzare una grande opera d’arte pubblica che esaltasse la dimensione identitaria del quartiere.

Oggi siamo lieti di annunciarvi che il “Murales dei sogni di Rifredi” è divenuto realtà!

 

Sulla facciata del chiosco de Le Trippaie, in piazza Dalmazia, è possibile ammirare l’opera di Rame 13, illustratrice, street artist e tatuatrice di origini toscane che attraverso i sogni delle persone, ha regalato al quartiere un’opera collettiva nata con la comunità e per la comunità: “Il bozzetto di questo murales è stato realizzato partendo dai sogni di tutte le persone, soprattutto bambini…” racconta l’artista durante un’intervista per Informagiovani Firenze.

 

 

Nel parlare del significato dell’opera, prosegue: “La cornice scelta è quella del teatro, in virtù del fatto che il teatro mette in scena la vita delle persone. Poi una Piazza Dalmazia vista in un contesto più Green: un laghetto, delle palme, delle piante tropicali come fosse una giungla che colma la carenza di colori della piazza. I protagonisti sono una ballerina – perché l’arte è anche espressione del corpo e una danzatrice ricorda molto l’idea del sogno – e una tigre che la fa ballare – un’idea nata dai bambini per rappresentare una natura più viva. Per rendere il tutto più onirico, sopra i due danzatori, una balena che vola…

 

Un’opera che racchiude molti significati: l’arte come strumento di comunicazione, come linguaggio universale, come mezzo di inclusione sociale. Rame 13 conclude: “attraverso l’arte urbana puoi veicolare messaggi che siano visibili e fruibili da tutti i cittadini, puoi raccontare storie di luoghi e di persone. Essa può avere un fine sociale per unire le persone e ridare vita a luoghi in disuso. Senza dimenticarsi che attraverso l’arte si può ancora sognare”.

Fate bei sogni, anzi, fateli insieme perché insieme valgono di più.